Neurochirurgo

22 aprile 2022

Che cosa sono i meningiomi?

I meningiomi sono tumori benigni che interessano il sistema nervoso centrale. 

Cosa sono i meningiomi?

I meningiomi sono tumori benigni che interessano il sistema nervoso centrale. 

Vengono definiti benigni in quanto si formano all’esterno del cervello, ma possono comunque dar luogo a complicazioni nel momento in cui, durante la loro crescita, vanno progressivamente a comprimere il tessuto cerebrale

 

I sintomi dei meningiomi

I sintomi dei meningiomi possono essere molto vari e, spesso, sono simili a quelli di altri tumori cerebrali. Questa patologia può presentarsi attraverso:

  • la comparsa di crisi epilettiche in persone adulte che non hanno mai sofferto di epilessia;
  • lo sviluppo di un deficit neurologico focale;
  • la presenza di una sindrome da ipertensione endocranica.

I sintomi dei menigiomi sono legati all’evoluzione del tumore stesso che, crescendo, va a comprimere il tessuto cerebrale. Il deficit neurologico focale, ad esempio, si manifesta in modi diversi a seconda dell’area del cervello che viene compressa; può causare difficoltà nel muovere un braccio o una gamba, impossibilità a percepire parte del campo visivo oppure difficoltà di comprensione. 

Anche la sindrome da ipertensione endocranica, che consiste nella comparsa di cefalea persistente associata a vomito, disturbi visivi e stato confusionale, dipende dalla crescita del tumore. Un meningioma, infatti, cresce all’interno del nostro cranio, la struttura ossea che ospita il cervello; se il tumore cresce e lo spazio del cranio non si può ampliare, il cervello viene progressivamente compresso dal tumore stesso dando luogo ai sintomi di cui abbiamo appena parlato.

 

Diagnosi e cura dei meningiomi

Dal momento che i sintomi dei meningiomi si presentano solo in caso di tumori di “grandi” dimensioni, la diagnosi di questa malattia avviene il più delle volte per caso, magari in occasione di una Risonanza Magnetica effettuata per motivi che nulla hanno a che fare con la malattia.

Dopo la diagnosi il neurochirurgo deve decidere se e come intervenire per trattare il meningioma. 

Tale decisione dipende da numerosi fattori, primo su tutti la dimensione del tumore. In un primo momento è infatti consigliabile monitorare la crescita del meningioma attraverso risonanze magnetiche cadenzate; questo consente di verificare se il tumore sta crescendo, a quale velocità ed eventualmente se è il caso di intervenire. Anche l’età del paziente, l’aspettativa di vita o la presenza di altre patologie sono fattori fondamentali per determinare se intervenire o meno.

Per quanto riguarda il tipo di trattamento, le opzioni possibili sono due:

  1. la chirurgia tradizionale
  2. la radiochirurgia stereotassica con Gamma Knife.

 

Come si esegue l’intervento?

Nel caso della chirurgia tradizionale viene effettuato un intervento di microchirurgia: in prima istanza viene incisa la pelle per avere accesso alla scatola cranica; successivamente questa viene aperta attraverso l’utilizzo di uno specifico trapano in modo che il neurochirurgo possa accedere al tumore per la procedere con la sua rimozione. Durante l’operazione un microscopio permette di ingrandire notevolmente la visuale della zona trattata per permettere al chirurgo di essere estremamente preciso.

Estrema precisione è garantita anche dalla seconda tipologia di intervento, la radiochirurgia stereotassica con Gamma Knife; si tratta di un metodo innovativo e mini-invasivo che si basa sull'emissione di raggi gamma in grado di colpire il tumore da trattare senza danneggiare le strutture cerebrali circostanti.

 

Quali sono i benefici dell’intervento?

Come è stato detto non sempre e non per tutti i pazienti l’intervento è la scelta più adeguata. Qualora lo fosse, i motivi per cui si sceglie di intervenire sono sostanzialmente due:

  1. curare un sintomo, per tentare di recuperare o arrestare il peggioramento di un disturbo neurologico invalidante;
  2. evitare che il tumore cresca, sia per evitare possano presentarsi sintomi, sia perché intervenire su un tumore di piccole dimensioni presenta, potenzialmente, meno rischi e complicanze.